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GIACOMO BALLA

MANIFESTO DEL COLORE

Roma, Ottobre 1918

1) Data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno.

2) Nel groviglio delle tendenze avanguardiste, siano esse semifuturiste, o semifuturiste, domina il colore. Deve dominare il colore poiché privilegio tipico del genere italiano.

3) L’impotenza coloristica del colore e il peso culturale di tutte le pitture nordiche, impantanano eternamente l’arte, nel grigio, nel funerario, nello statico, nel monacale, nel legnoso, nel pessimista, nel neutro, o nell’effeminatamante grazioso e indeciso.

4) La pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre più una esplosione di colore non può essere che giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bucato,dinamica, violenta, interventista.

5) Tutte le pitture passatiste o pseudo-futuriste danno una sensazione di preveduto, di vecchio, di stanco e di già digerito.

6) La pittura futurista è una pittura a scoppio, una pittura a sorpresa.

7) Pittura dinamica: simultaneità delle forze.

 

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