NOMA BAR

Noma Bar

Noma Bar è nato nel 1973
Di nazionalità Britannco e Israeliana il suo nome israeliano è  נומה ב.

Noma Bar iniziò a disegnare da bambino, realizzando caricature dei suoi insegnanti a scuola
Il suo vicino d'infanzia realizzava sculture con macchinari agricoli di scarto in seguito ricordò come ciò gli avesse mostrato che "si poteva prendere qualcosa e trasformarla in qualcosa di radicalmente diverso, semplicemente attraverso la composizione.
"Questa è la base di tutto il mio lavoro attuale”

Il suo primo ritratto degno di nota nello stile per il quale sarebbe poi diventato famoso fu realizzato da adolescente; mentre si rifugiava in un rifugio antiaereo durante la Guerra del Golfo del 1990-91, Noma Bar notò una somiglianza nell'aspetto tra un simbolo di radioattività in un giornale che stava leggendo e il volto dell'allora presidente dell'Iraq , Saddam Hussein , e usò questa somiglianza per creare un ritratto minimalista del leader iracheno
Noma Bar ha prestato servizio nella marina Israeliana per tre anni

Noma Bar studiò all’ Accademia di arti e design Bezalel a Gerusalemme  dove ha continuato a studiare graphic design, calligrafia e tipografia ebraica
dove ha sviluppato il suo stile semplice e ridotto traendo ispirazione dall'arte del costruttivismo russo dai manifesti d tra gli altri.
In seguito ha anche citato l'influenza di diversi artisti e designer individuali sul suo lavoro, tra cui Milton Glaser,Paul Rand,  Saul Bass , Gary Hume e Constantin Brâncuși.
Al di fuori delle belle arti e del design, Bar ha parlato del suo amore per i film muti di Charlie Chaplin, dicendo che la capacità di Chaplin di "raccontare storie senza parole" è qualcosa che cerca di emulare nel suo lavoro.

Noma Bar Dopo la laurea nel 2000, Bar si trasferì a Londra stabilendosi a Highgate
Il lavoro di Noma Bar fu pubblicato per la prima volta poco dopo, un'illustrazione a pagina intera di William Shakespeare , che accompagnava un articolo su Time Out London,
Anni di attività di Noma Bar dal 2001 ad oggi nella sua sede a Londra.

studio di Norman Bar

Negli anni successivi, a Bar fu commissionata la produzione di decine di illustrazioni apparse in numerose pubblicazioni importanti, tra cui un ritratto di George W. Bush che faceva riferimento allo scandalo delle torture di Abu Ghraib per The Guardian,  e un'immagine di Adolf Hitle , per un articolo di Esquire UK sul crescente mercato dei libri sul nazismo ,  che sostituiva i famigerati baffi del dittatore con un codice a barre.

Noma Bar è un graphic designer, illustratore e artista conosciuto per lo Spazio negativo.
Il lavoro di Bar è stato descritto come "ingannevolmente semplice", caratterizzato da colori piatti, dettagli minimi e spazio negativo per creare immagini che spesso portano doppi significati che non sono immediatamente evidenti
Lo stesso Noma Bar delinea il suo approccio evitando dettagli o decorazioni inutili che potrebbero sminuire il messaggio di un'immagine, puntando invece alla "massima comunicazione con elementi minimi". 

I suoi lavori sono apparsi in numerose pubblicazioni, tra cui: Time Out London, BBC, Random House, The Observer, The Economist e Wallpaper*.
Noma Bar ha illustrato oltre cento copertine di riviste, pubblicato oltre 550 illustrazioni e pubblicato tre libri tra cui Guess Who - The Many Faces of Noma Bar, Negative Space e Bittersweet, una monografia di 680 pagine in 5 volumi, prodotta in un'edizione limitata di 1000 copie e pubblicata da Thames & Hudson.

Il lavoro di Bar è diventato famoso in tutto il mondo, vincendo numerosi premi del settore; più recentemente, un prestigioso Gold Clio per il suo lavoro di animazione e regia per il New York Presbyterian Hospital, una campagna volta a evidenziare le nuove frontiere nella cura del cancro.
Ha anche vinto il premio Yellow Pencil ai D&AD Professional Awards e la sua mostra al London Design Festival, "Cut It Out", è stata selezionata come uno dei momenti salienti del festival.
Il progetto è stato nominato nella categoria grafica per il Design Museum, Designs Of the Year.

I lavori di Noma Bar per Economist, per The Guardian, per Washington Post, per UCLA, per Drax, per IBM,-per LYFT, per Coca Cola, per Havas Health, per Pfizer, per Penguin Random House, per Blueprint, per Zeit Wissen, per Rolls Royce, per Alvogen, per Die Zeit, per Swiss, per Post, per Apple, per- Tommee Tippee, per Kelly Partners, per Novartis, per Netflix, per NYU Stern, per Blueprint, per Nicolas- Bafta - Barcalys - BLP - Elle Mag - Esquire - Faber - GQ - Apple - KLM - Macmillan - SNCF - Vodafone - Selfridges - Havas Village , per BBH, per HP, per Rathbones, per Sartorius, per WWF, per Stand up to Cancer, per D Mag, per Foscarini, per Brighthouse, Scotia Wealth - JVM, per Rolls Royce, per Trinity College, per Alvogen, per Novartis, per link9, per Home Office , per FCB, per Swarovsfi, per H&M, per McCann Health New York, per Forcepoint, per WSJ
Noma Bar ha ricevuto un premio Gold Clio , un D&ADnYellow Pencil, i premi Cannes Lions Gold e Silver, un Gold Epica Award e ha vinto il premio "Life-enhancer of the Year" ai Wallpaper* Design Awards v, un European Product Design Award e una nomination per "Design of the Year" dal Design Museum.

Noma Bar ha pubblicato tre libri di sua creazione:

Noran Bare nel suo studio

 

Nel 2008 Guess Who?: The Many Faces of Noma Bar.
Nel 2009 Negative Space
Nel 2017 Bittersweet una retrospettiva in cinque volumi.

Premi di Moma Bar

Noma Bar

 

Nel 2010: Wood Pencil, D&AD Professional Awards, categoria Illustrazione/Design di libri, per il suo libro Negative Space
Nel 2010: Oro, Epica Awards , categoria Campagna Stampa, per la sua campagna di poster IBM
Nel 2011: Argento, Clio Award , categoria Design
nel 2011 Argento e Bronzo, London International Awards
nel 2011 Oro e Argento, Cannes Lions International Festival of Creativity
nel 2011 Bronzo, New York Festivals International Advertising Awards; per la sua campagna pubblicitaria IBM.
Nel 2011 Wood Pencil, D&AD Professional Awards, categoria Illustrazione, per la campagna Ethnic Multicultural Media Academy (EMMA) Trust
Nel 2011 Bronzo e Merito, Clio Award; Merito, One Show Award.
Nel 2011 Bronzo, New York Festivals International Advertising Awards; per la sua rivista Der Spiegel e la campagna pubblicitaria. 
Nel 2012: Nominato dalDesign Museum per il premio Designs of the Year 2012, categoria grafica, per la sua mostra Cut It Out . 
Nel 2012: Oro e Argento, Creative Circle, rispettivamente per il suo poster del V&A Museum of Childhood e per il poster di ITV Injustice 
Nel 2012: Vincitore, British Book Design & Production Awards, categoria Brand/Series Identity; Yellow Pencil, D&AD Professional Awards, categoria Book Design: Book Front Covers, per le copertine dei suoi libri i Don DeLillo
Nel 2013: Miglior design di copertina, premio della Society of Publication Designers, per la copertina del suo De Volkskrant
Nel 2013 Miglior copertina,  New York Times, per la copertina del suo libro Paura di volare.
Nel 2013 Incluso in AdAge Creative 50, un elenco di personaggi influenti del settore
Nel 2014: Premio di Eccellenza, Society for News Design , per la copertina del Financial Times Weekend Magazine. 
Nel 2014 "Miglioratore di vita dell'anno", Wallpaper* Design Awards 2014
Nel 2015 2 matite di legno, D&AD Professional Awards 2015; barra d'oro, YCN (You Can Now) Award 2015; 3 ori e 1 argento, European Product Design Award 2017
Nel 2015: Vincitore selezionato, American Illustration Awards, per la sua illustrazione per Reader's Digest.
Nel 2016: Medaglia d'argento e premio di eccellenza, Society for News Design, per la copertina del Boston Globe di David Ortiz
Nel 2016 2 medaglie d'oro, Clio Awards.
Nel 2016 Miglior design, Association of Independent Commercial Producers AICP Awards, inserito nella collezione permanente del MoMA; Vincitore, Brand Film Festival, categoria Healthcare,
Nel 2016 Secondo premio, New York Festivals International Advertising Awards, categoria Film Craft; per il suo lavoro sul cortometraggio d'animazioneb Unmasking a Killer del NewYork–Presbyterian. 
Nel 2017 argento, Parent's Choice Award 2017; oro, Tillywig Brain Child Award 2017; per la sua illustrazione per Chineasy: The New Way to Read Chinese .
Nel 2017 Premio d'oro, Brand Impact Awards, per la sua campagna pubblicitaria .Alvogen Iceland .
Nel 2017 Premio di Eccellenza, Society for News Design, per la sua copertina del Guardian sulla Brexit
Nel 2018 Vincitore, The Academy of British Cover Design, categoria Sci-Fi/Fantasy, per la copertina del suo libro The Handmaid's Tale.

Le esibizioni di Noma Bar

Noma Bar

 

002010: Bitter/Sweet, KK Outlet, London.
2011: Cut It Out, Outline Editions gallery, London, part of London Design Festival 2011. Following the London Design Festival, 'Cut It Out' travelled to the BALTIC Centre, Gateshead, for the 2011 Design Event Festival.
2013: Cut the Conflict, Rook & Raven Gallery, London.
2014: Look Out, Noma Bar, L'Imprimerie gallery, Paris. Artwork and sculpture.
2017: Bittersweet, Gallerie d'Italia, Vicenza.

Le esibizioni di gruppo di Noma Bar

Norma Bar

 

2009: Paper City: Urban Utopias, Royal Academy of Arts, London. 2009: Tart Cards, KK Outlet, London.
2009: Just What I Never Wanted, KK Outlet, London.
2010: What's Up With Illustration II, Mauger Modern Art, London.
2010: More is a Bore, Ship of Fools gallery, The Hague. 2011: Object Abuse, KK Outlet, London.
2012: Cut Out The Light, Scin Gallery, London.
2012: Deck the Walls, Lomography Gallery, London.
2013: Moleskine Sketch Relay, V&A museum, London, part of London Design Festival 2013.
2013: Un homme juste est quand même un homme mort, Palais de Tokyo, Paris.
2015: The Art of Ping Pong, Fivefootsix charity auction for BBC Children in Need.
2015: Group exhibition, Berga Urban Museum, Vicenza.
2016: A Smile in the Mind, Foyles Gallery, London, part of London Design Festival 2016. 2016: Where do ideas come from?, Assembly House, Newcastle upon Tyne, part of Northern Design Festival 2016

Pubblicazioni di Bar
Nel 2008 Indovina chi?: I molti volti del Noma Bar.Brooklyn, New York: Mark Batty. ISBN  978-0977985074 . Con un'introduzione diSteven Heller.
Nel 2009 Spazio negativo. Brooklyn, New York: Mark Batty, 2009.ISBN 978-0981780559 
Nel 2017 Bittersweet (edizione limitata).  Londra: Thames & Hudson ISBN 978-0500094006 . 5 volumi. Edizione di 1000 copie. Una retrospettiva.

Pubblicazione con contributi di Bar
Nel 214 Chineasy: Il nuovo modo di leggere il cinese. Londra: Thames & Hudson, 2014. Di Shaolan Hsueh . ISBN 978-0500650288

iNtervista a Norman Bar 2003

Noma Bar

 

Drew Dernavich
È un piacere parlare con te, Noma.
Puoi raccontarci qualcosa
del tuo background?
Noma Bar
Sono nato in Israele nel 1973 e disegno da quandoho memoria.
Ho studiato grafica alla Jerusalem Academy of Art & Design.
Mi sono laureato nel 2000 e mi sono trasferito a Londra un anno dopo.
Non potendo usare la mia lingua madre (l'ebraico), ho dovuto cercare altri mezzi di comunicazione.
Ho sempre trovato i pittogrammi affascinanti: possono raccontare storie tanto quanto le parole e possono offrire molteplici interpretazioni.
Così ho iniziato a collezionarli nelle loro varie forme (adesivi, ecc.) e ho imparato a sviluppare il mio linguaggio dei segni.
Anche la commedia muta ha avuto una grande influenza su di me: raccontare storie senza parole.
Ecco perché ho scelto Chaplin per la copertina del libro.

Drew Dernavich
Nello specifico, come sei arrivato a scegliere questa carriera?
Noma Bar
Tutto è iniziato in Israele.
Durante la prima Guerra del Golfo, ero seduto in un rifugio con la mia famiglia, a leggere il giornale, quando mi sono imbattuto nel simbolo nero della "radioattività" su sfondo giallo.
Mentre lo guardavo, ho scoperto due sopracciglia e un paio di baffi, e ci ho visto l'immagine di Saddam Hussein.
Così ho abbozzato la sua silhouette attorno al simbolo e ho scoperto che gli somigliava molto. Quell'immagine di Saddam era una delle immagini che ho mostrato alle persone quando mi sono trasferito a Londra e ho contattato riviste e giornali in cerca di lavoro.
È così che ho ottenuto il mio primo incarico per Time Out London.

Drew Dernavich
A proposito di quell'illustrazione di Saddam, è stato sorprendente vedere nel libro che hai effettivamente creato diverse immagini suggestive per Saddam.
Il senso comune suggerirebbe (come ho fatto io, lo ammetto, quando ho visto per la prima volta il tuo lavoro) che questa tecnica caricaturale potrebbe essere solo una novità, che potresti usare questo approccio con alcune personalità note, ma che alla fine finirebbe per esaurire le idee.
Ma hai certamente dimostrato che si sbagliano.
C'è mai stato un momento in cui hai dubitato di te stesso?
Noma Bar
No, ma ogni ritratto è una nuova sfida.
A volte mi sento come un comico che deve improvvisare battute ogni sera.
Mi piace l'improvvisazione in quasi tutto: nella vita, nella musica, nell'arte, ecc.
Dopotutto, provengo da un paese e da una cultura improvvisati.
Credo sempre che la soluzione sia nascosta proprio sotto i miei piedi, e che posso trovarla se sono abbastanza consapevole e non la calpesto!

Drew Dernavich
Spiegaci un po' che provieni da un paese e da una cultura improvvisata.
Noma Bar
Israele è un paese molto giovane, un crogiolo culturale e, a differenza della vita strutturata degli ebrei ortodossi, sono cresciuto in una parte non religiosa della società, dove le persone erano totalmente aperte a nuove esperienze a molti livelli.
Ho imparato che quando le cose mancano, le inventi.

2 Inervista a NomaBar

Noma Bar

 

domanda
Raccontaci l’inizio della tua carriera come artista.
Come hai cominciato?
Hai sempre saputo che era questo, quello che volevi fare?
Noma Bar
Diventare un artista era il mio sogno d’infanzia.
Ho disegnato fin da quando mi ricordi, da bambino stavo sempre a disegnare, fare lavoretti, sperimentare con l’arte e la manualità.
Mi divertivo a ritrarre le persone intorno a me, i miei familiari, i vicini, gli amici…
È sempre stato molto chiaro nella mia mente che questo era ciò che mi piaceva e volevo fare nella mia vita adulta.
Ho studiato Graphic Design e mi sono laureato alla Bezalel Academy of Arts and Design nel 2000.
Subito dopo la laurea mi sono trasferito a Londra ed ho iniziato a inviare cartoline con le mie illustrazioni ad alcuni editori.
In questo modo ho ottenuto poco dopo il mio primo incarico.

domanda
Come descrivi il tuo lavoro, che si colloca all’incrocio tra illustrazione e graphic design?
Una volta hai definito la tua arte “brief illuminations” (“illuminazioni sintetizzate”), puoi dirci di più a riguardo?
Noma Bar
Definirei il mio lavoro “Graphic Art” perché l’estetica è grafica, ma l’essenza è più vicina all’arte e all’illustrazione. I miei progetti personali invece li considero semplicemente “art” e quando mi viene chiesto di creare un’opera sulla base di una specifica storia o brief, allora preferisco il termine “illustrazione”.
“Brief illuminations” è il mio modo di distillare e semplificare questioni complesse con un semplice disegno.

domanda
In questo progetto le lampade Foscarini fanno parte di una serie che indaga il ruolo delle lampade nel trasformare uno “spazio” facendolo diventare la tua casa.
Ci sono oggetti che ti fanno sentire a casa, ovunque tu sia?
Noma Bar
Mio padre era un boscaiolo e durante la mia infanzia usava questa cartolina come lettera di accompagnamento.
Mi è sempre piaciuta questa immagine e la dualità grafica del tronco d’albero e delle gambe del bambino.
Questa cartolina è sulla mia scrivania e mi fa sicuramente sentire a casa.

domanda
Parlando delle tue fonti di ispirazione, hai detto una volta “Guardo dove molte persone non guardano”.
Come hai iniziato a vedere le cose da una prospettiva diversa?
Non penso che possa essere identificato un unico momento, è un’evoluzione che diventa un approccio alla vita, una costante ricerca per scoprire lo straordinario nell’ordinario.
Noma Bar
Prendiamo la cucina come metafora: in tal caso si tratta di cercare di scoprire nuovi sapori usando l’alimentazione quotidiana che ci è familiare.
Non saprei spiegare come succede.

domanda
Nelle tue opere ci sono concetti complessi, resi con una sorprendente semplicità.
Foscarini ha un approccio simile al design del prodotto, mirando a liberare l’essenziale e arrivare dritto al cuore.
Qual è il processo creativo per sviluppare le tue illustrazioni minimali?
Noma Bar
Quando inizio a lavorare su un brief specifico, la prima sensazione che provo è come se dovessi entrare in un negozio di dolciumi per scegliere una sola caramella.
Cerco di raccogliere le idee innanzitutto ad Highgate woods (proprio di fronte al mio studio), mi siedo in mezzo al bosco, leggo, faccio schizzi delle mie idee.
Poi rientro in studio e disegno a computer le idee migliori.

domanda
Qual è il tuo soggetto preferito da disegnare?
Noma Bar
Questa è una domanda facile:disegno continuamente le persone e i volti in cui mi imbatto.

domanda
Il tuo lavoro implica molta creatività.
Come fai a mantenerla fresca?
Noma Bar
Sono costantemente alla ricerca di creatività, di nuove idee. Cammino molto e trascorro, ogni giorno, diverse ore immerso nella natura, osservo come il bosco si trasforma quotidianamente e nel ciclo delle stagioni. Ogni giorno si assomiglia, ma ogni giorno è diverso e sono queste piccole differenze quelle in cui focalizzo la mia attenzione.

domanda
Cosa ti ha ispirato in questo progetto con Foscarini?
Quali sono le illustrazioni che ti piacciono di più e perché?
Noma Bar
Amo le silhouette belle e senza tempo, è stata una fortuna avere le meravigliose silhouette iconiche di Foscarini con cui lavorare.
Il confronto con Foscarini è iniziato parlando di “casa tua”, che mi ha ispirato a trovare situazioni familiari, intime, quotidiane – dentro e fuori casa – in cui le lampade Foscarini si integravano magnificamente.

domanda
Qual è/sono l’illustrazione/le illustrazioni che ti piacciono di più in questa serie e perché?
Noma Bar
Il cane Lumiere è probabilmente la mia preferita.
Penso che sorprenda voi (così come sorprende me) rendersi conto che il corpo di “Lumiere” diventa il naso di un cagnolino, la base della lampada la sua bocca e la luce che produce il pelo del muso.

domanda
Cos’è per te la creatività?
Noma Bar
Qualche volta mi è stato chiesto di illustrare la Creatività.
L’immagine che preferisco per descriverla è questa che ho creato: un’oca con la testa infilata nella sabbia, che simboleggia l’ignorare, ma allo stesso tempo, la testa dell’oca spunta fuori e guarda – a significare l’importanza del non essere completamente fuori dal mondo.
Succedono così tante cose, emergono continuamente nuove tendenze, ed io mi sento un po’ come questa oca: metto la testa nella sabbia per ignorare le rapide trasformazioni del gusto visivo, ma in realtà, la seconda testa dell’oca, mi ricorda di rimanere sintonizzato e tenere sempre fuori le antenne.

3 intervisa a Noma Bar

Noma Bar

 

domanda
Le tue origini ebraiche e la tua formazione hanno influenzato il tuo modo di fare arte?
Noma Bar
Probabilmente sì, l’arte è stato un gran metodo per sfuggire dai pensieri sul conflitto medio-orientale e le perdite che la mia famiglia ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale.
Questo probabilmente ha influenzato la mia arte, specialmente quando mi occupo di politica, conflitti e problemi sociali.

domanda
Nelle tue illustrazioni emerge la capacità di vedere le cose da punti di vista opposti.
Per lo spettatore è una sorta di costante esercizio/ginnastica per la mente.
a dove parti per creare le tue illustrazioni?
Noma Bar
Il punto di vista cambia ogni volta ma la maggior parte delle mie idee provengono dal brainstorming che faccio sul mio taccuino degli schizzi.
A Highgate Woods ho uno studio in un open space e li schizzo e disegno le mie idee prima di renderle digitali.
Alcuni dei miei lavori seguono il brief del cliente, ma altri sono idee e pensieri di cui faccio esperienza nella mia vita.
Quei momenti di osservazione quotidiana che possono un giorno diventare una stampa, un altro una scultura.

domanda
Le tue illustrazioni sono sempre nette e immediate.
Qual è il processo creativo che sta dietro questa apparente semplicità? Less is more?
Noma Bar
Sono consapevole che le mie illustrazioni appaiono semplici e lavoro molto sul riuscire a rendere il messaggio molto diretto.
Possono volerci ore e ore per arrivare a questo punto, semplificando e spogliando la mia opera d’arte per rendere il messaggio evidente.
Meno elementi si hanno, più è difficile. Penso che a volte il mio dialogo con gli osservatori sia più interessante quando l’opera diventata più minimal o astratta.

domanda
Riguardo al tuo libro”Negative Space”, come si fa a vedere le cose da una prospettiva diversa?
Si può allenare lo sguardo per scorgere lo “spazio negativo”?
Noma Bar
Negative space è un modo di vivere per me, una costante osservazione e attenzione quotidiana per quei momenti nascosti della nostra vita.
Non do le cose per scontate, cerco di guardare oltre con una visione realistica e al tempo stesso metaforica. Spiegare cosa sia lo spazio negativo è abbastanza semplice.
Ogni positivo ha un lato negativo.
L’uno non può esistere senza l'altro.
Come esercizio, guarda il profilo di un animale o di un essere umano.
La sua forma.

domanda
Nelle tue illustrazioni qual è l’importanza delle linee e quella del colore?
Noma Bar
L’idea e la storia sono le prime cose nella mia opera.
L’arte e i colori vengono dopo, e attraverso un processo.
Trovo questo processo molto simile alla scultura: ottenere le linee migliori, le forme e l’equilibrio di un’immagine in uno spazio dato prima, poi il colore subentra in ultimo per sostenere il messaggio dell’immagine.

domanda
Ti fai ispirare dalla realtà, dall’osservazione di quello che ti circonda?
Noma Bar
Assolutamente si, il surrealismo deve appoggiarsi al realismo, alle persone, alla natura, all’arte, alla commedia, alla musica e a molto altro
Lavoro su ogni aspetto della vita, cercando di mettere tutto insieme con un’angolatura differente.

domanda
C’è un legame tra le tue illustrazioni e lo storytelling?
Noma Bar
Il mio ultimo libro “Bittersweet” è una narrazione grafica, un’ampia collezione di storie.
Le mie immagini raccontano sempre una storia.
Quando si tratta di illustrazioni editoriali o per la pubblicità, la mia immagine è a supporto di una storia presistente.
Invece se il progetto è personale, racconto le mie storie.

domanda
Quando devi realizzare un ritratto, qual è il tuo metodo di lavoro?
Disegni prima a mano o direttamente sul computer?
Quali sono i passaggi
Noma Bar
Faccio molti schizzi per conoscere il protagonista, a volte mimo persino le espressioni del personaggio allo specchio.
La sfida è trovare il giusto equilibrio tra un’idea e la sua rappresentazione grafica.
Dietro ogni ritratto che faccio, c’è una profonda ricerca dei tratti del volto, di ciò che definisce il personaggio.
Tutti noi abbiamo due occhi, un naso, una bocca eppure siamo cosi diversi l’uno con l'altro. Parte di quello che faccio con i miei ritratti è tentare di trovare la differenza e l’unicità di ogni personalità. E la storia sarà sempre il punto che guida i miei ritratti

domanda
Ci sono dei temi o delle storie che ti piacerebbe avere la possibilità di affrontare ed illustrare in futuro?
Noma Bar
Per quanto riguarda i miei progetti di animazione, mi piacerebbe esplorare di più e scrivere le mie storie.
Se mi avessi chiesto questo qualche settimana fa ti avrei detto che volevo continuare a fare mostre e lavorare su installazioni e opere 3D ma sfortunatamente -a causa della pandemia in corso - questo ha ristretto il mio campo in qualche modo.
Ma per altri versi ha aperto nuove vie.

Studio a Londra di Noma Bar